Un solo evento risolleva il mio umore malconcio: il Fuorisalone.
Apre le porte a Milano da mercoledì 18 a lunedì 23, il 46° Salone internazionale del Mobile.
Come l’anno scorso snobberò il salone ufficiale in fiera, privilegiando la città e in particolare zona Tortona. È qui, infatti, che si concentra il maggior numero di presentazioni, mostre e allestimenti. Quest’anno mi concentrerò proprio su questa zona, evitando di saltare da una parte all’altra della città come ho fatto l’anno scorso. È nel mio stile voler vedere tutto, ma proprio tutto e lo scorso aprile ho passato in rassegna talmente tante cose e con una tale velocità, che a fine giornata oltre a essere distrutta fisicamente, non mi pareva di aver visto niente. Poi, riflettendo e riguardando cartoline, depliant e foto, mi sono resa conto di aver visto una miriade di cose. Una vera scorpacciata di vita per una come me, che al pensiero di andare a una mostra a notte fonda va in visibilio (altro che discoteche).
Tenterò ora di darvi qualche consiglio per gustarvi appieno il Fuorisalone.
1) Innanzitutto l’abbigliamento: comodo per l’amor di dio. Preparatevi a macinare chilometri e chilometri. Se siete amanti del design, appena viste le prime cose, i vostri piedi si animeranno, rivelando una vita propria. Anche loro vorranno calpestare ogni centimetro quadrato possibile per non perdersi niente. Scarpe comode quindi, addirittura sfondate.
2) Occhio al tempo. L’anno scorso scendeva un’odiosa pioggerellina. Il cielo plumbeo faceva di Milano la città dei sogni. Entrando e uscendo, di qua e di là, pareva assurdo continuare ad aprire e richiudere l’ombrello, così ho detto – amen, mi bagnerò -. A fine giornata parevo il gatto straccione, non dico altro. Le previsioni del tempo paiono benevole quest’anno. Speriamo…
3) Pianificate bene il vostro tour. L’anno scorso si trovavano in giro per la città delle simpatiche guide offerte dalle riviste Abitare e Interni. Ricordate: saranno la vostra bibbia. Non essendo di Milano, io sono riuscita ad orientarmi bene grazie a queste guide.
4) Vettovaglie. In occasione di concerti, manifestazioni, gitarelle, io preparo sempre i panini. Succulenti panini. Fa tanto asilo, lo so, ma se volete risparmiare tempo e denaro, non c’è di meglio che portare via i panetti.
5) Arraffate. Cartoline, cataloghi, depliant, brochure e soprattutto, parlo alle lettrici, le borsine di tela, vero oggetto cult. Io l’anno scorso sono riuscita a portarne a casa solamente una, peraltro bruttina. Come cani da tartufo impegnatevi nella ricerca.
6) Imperativo categorico: non fermatevi. Non sedetevi, non sostate, non riposatevi. Lo farete in un’altra vita perché non c’è tempo. Vi assicuro che se perderete qualcosa, (che sicuramente qualcuno vi ricorderà) non ve lo perdonerete per il resto della vita.
Io ci vado venerdì, ovviamente seguirà dettagliato resoconto.
Link utili (per la prima volta il mio blog assume una parvenza di serietà):
Zona Tortona
Fuorisalone
E se vi va:
Triennale
Klee e Kandinsky
Camera con vista. Arte e interni in Italia 1900-2000