Dalla sala per voi

Dieci inverni di Valerio Mieli, Italia 2009

Ho ancora impresse negli occhi le immagini del film di ieri sera "Dieci inverni", opera prima di Valerio Mieli.
Silvestro e Camilla, i protagonisti, s’incontrano la prima volta su un vaporetto e poi s’inseguono per dieci lunghi anni (forse i più importanti, quelli tra i venti e i trenta), tra Venezia e Mosca.
E’ la storia di due che non si trovano mai, o meglio, di due che non capiscono di essersi trovati. Le circostanze della vita sembrano allontanarli, eppure si cercano, ma nell’attimo in cui si avvicinano, immediatamente si respingono. S’incontreranno mai in una Venezia gelida, deserta, tra i tavolini abbandonati  in piazza San Marco, tra i rimasugli di un carnevale ormai passato, fatta di sciarpe avvolte sino al naso, in una casetta decrepita?
Voi nel frattempo andate a vedervi questo film (uno dei migliori di quest’anno) e fate una capatina a Venezia in gennaio, il mese giusto per vedere com’è veramente.

Ho imparato che…

libreria

Il paradosso è dover sistemare così tanti libri da non avere più il tempo per leggerli.
Uh che brutta persona sono diventata uh che brutta persona…
Il consiglio del giorno: lasciarli così.

Gli effetti: pare che nel tempo si moltiplichino come quella maglietta che posi sulla sedia il lunedì sera…ripeti lo stesso gesto decine di volte e potrai sederti su una pila di magliette! Quante cose s’imparano vivendo da soli, uh quante cose uh.

Il mio concetto di ordine è: appoggiare una cosa sull’altra, osservare il risultato e a denti stretti sibilare: "Guai a te se ti muovi eh! Fermo lì, così ti ho messo, così devi rimanere!". Gli oggetti, pare incredibile, ubbidiscono.
I cani e gli uomini no.

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Non sono morta.