Un libro alla settimana

Oggi parliamo di: Con le mani in tasca di Gianni Vesentini

cop_conlemaniintascaAmore, amicizia, ricerca della propria identità, in una parola: vita.
Di questo parla il romanzo breve di Gianni Vesentini che mi ha non poco stupito.
Un sabato pomeriggio mentre gironzolavo, la mia attenzione è stata catturata da una locandina: “Oggi alla 17.30 presentazione del libro di un giovane talento: Gianni Vesentini”.
Ovviamente mi sono catapultata all’incontro attirato da quel giovane talento e vi assicuro che il libro mi ha talmente convinto che sono proprio qui a parlarne. Avrete capito che in questa mia rubrica, io scrivo esclusivamente di libri che mi sono piaciuti, che ho apprezzato e che consiglio, ma non voglio tenervi sulle spine.
Il protagonista di questa storia è Sebastian, un giovane musicista, riflessivo, insicuro e tormentato che si muove in una Madrid appena accennata, sfocata.
L’intera vicenda si sviluppa nell’arco di poco più di una giorno (mattina, pomeriggio, sera, notte, di nuovo mattina) e ricorda il titolo di un film di Kim Ki-Duc.
Sebastian è un personaggio interessante che vive in bilico perpetuo tra ciò che dice e ciò che vorrebbe dire. Decide sempre lui cosa mostrare di sé, ma viene il momento in cui è impossibile continuare a censurarsi l’anima e il cuore.
L’unico problema è trovare il nostro vero, personale motivo di vita…” afferma ad un certo punto il protagonista e accanto a lui ad accompagnarlo nel cammino ci saranno Giulia, con cui vive un amore tenerissimo, quasi adolescenziale “…se guardi qualcosa di bello, vorresti che anche lei lo avesse visto” e Paco “ci sono poche persone al mondo […].che hanno la capacità di dirci al momento giusto ciò che per noi è bene sentire”, l’amico di sempre.
La solita storia di ragazzi? No, nel racconto di Gianni Vesentini c’è molto di più.
Riusciamo a farci spazio tra i pensieri di Sebastian, avvertiamo le sue incertezze, viviamo le sue stesse emozioni eppure c’è qualcosa che non quadra, c’è quella voce narrante “Tu, Sebastian…” che non ci lascia in pace. Chi è il narratore di questa storia? Al lettore la risposta.
Una riuscita opera prima che se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, potrebbe essere stata maggiormente valorizzata da un lavoro di editing più meticoloso (non sono un’esperta, ma certe cose le vedo).
A Gianni l’augurio di continuare a scrivere e soprattutto a pubblicare.

Come si fa a parlare di sé, se nemmeno noi stessi capiamo chi siamo e cosa vogliamo dai nostri passi.”
(Con le mani in tasca, Gianni Vesentini, 2008, Il Filo)

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1 Commento

  1. 7325

     /  19 aprile 2008

    ciao.
    ho messo un sondaggio riguardante il nuovo governo.
    vieni a trovarmi

    http://www.noidisabili.blogspot.com

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